Borgo silenzioso dell’alta Val Pennavaire, è caratterizzato da un paesaggio alpino e da rocce dolomitiche con fossili marini e pascoli d’alta quota. Il suo territorio è anche meta di fungaioli e punto di partenza per escursioni al Monte Galero (1708 m).
“Il territorio era abitato dall’uomo già in epoca preistorica, come dimostrano i numerosi reperti di circa 9000 anni fa, rinvenuti con gli scavi dell’Arma di Nasino e attualmente esposti al Museo Civico di Albenga. Tuttora, la valle conserva numerose caverne che accolsero comunità, fisse o stagionali, dal periodo finale Epigravettiano (ca. 9000 anni fa) fino all’età romana. Esistono anche testimonianze di quest’ultima, quando l’insediamento era noto col nome di “Naticium”.” (provincia.savona.it)
Dopo l’anno 1000 il borgo appartenne ai marchesi Del Carretto di Balestrino che ebbero un castello in località Vignoletto, di cui tutt’oggi rimangono le rovine. Nel 1202 i marchesi stipularono una convenzione con la Repubblica di Genova finché, nel 1735, il feudo fu posto sotto la sovranità del Regno di Sardegna. La principale chiesa della valle era, in origine, il Santuario della Madonna di Curagna, la parrocchiale seicentesca è dedicata a San Giovanni Battista.
Crediti fotografici: Davide Papalini – Opera propria