Come sarebbe oggi il paesaggio della valle Impero e della valle del Maro se i monaci benedettini nel medioevo non avessero introdotto la coltivazione dell’olivo? Non è possibile immaginare queste colline prive della loro copertura argentea di olivi; un colore che non perde la sua brillantezza durante l’inverno, solo si tinge di rosso e di giallo durante la raccolta delle olive, quando si stendono le reti colorate sotto gli alberi per lasciarvi cadere sopra i frutti.
Il fiume che dà il nome alla valle nasce come Maro e diventa Impero a metà del suo corso, e con questo nome sfocia fra Imperia Oneglia e Porto Maurizio.
La Valle Impero, nell’entroterra di Imperia Oneglia, è la terra delle olive taggiasche che vengono lavorate per produrre l’olio extravergine di alta qualità, una coltivazione che ha fortemente caratterizzato il paesaggio, con le tipiche fasce (terrazzamenti).
Sono numerosi gli antichi borghi della valle, che condividono una storia comune caratterizzata da un’economia basata sull’allevamento e l’agricoltura e di passaggi commerciali per l’Antica Via del Sale. Simbolo del passato di questa valle sono gli antichi gumbi, i molini che si trovano un po’ dappertutto in questa valle.
Valle Impero
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Pastori, commercianti, mulattieri, pellegrini, artisti: un viaggio dal mare ai monti, lungo le Vie del Sale e le Strade del Mare